La link building è una delle tecniche principali e più affidabile per fare crescere la reputazione di un sito agli occhi di Google. Comparire tra i primi risultati per le ricerche del proprio target significa aumentare sensibilmente il proprio fatturato e diventare un punto di riferimento per il proprio settore.
Tuttavia non tutte le tecniche sono utili per ottenere backlink di valore. Soltanto alcune sono in grado di fare ottenere backlink tali da aumentare il traffico organico di un sito web.
Le tecniche non basate sulla costruzione di una solida autorevolezza e nell’offrire autentico valore al proprio pubblico sono destinate a produrre effetti nel breve periodo, per poi rivelarsi eventualmente controproducenti.
Tra i servizi link building non esiste un approccio corretto a prescindere.
Esistono tecniche più o meno consigliate che possono portare a risultati diversi e secondo tempistiche differenti. Molto cambia anche in base agli obiettivi di posizionamento, alle modalità di business, al budget del committente, che si riflettono sulla strategia di link building più conveniente dato il proprio caso.
I link nofollow nella link building
I backlink che interessano i webmaster sono privi dell’attributo nofollow, un tag HTML che “smorza” la forza di un link ai fini del posizionamento. Questo significa che i link che otteniamo dalle condivisioni sui social network, dai post sui forum o dai commenti nei siti non sono strettamente utili per aumentare il ranking. Possono essere graditi per ottenere traffico da utenti interessati ai propri contenuti, traffico che indirettamente può apportare benefici SEO, ma non come mezzo diretto per aumentare il posizionamento.
Con il passare degli anni si è ridotto il numero di portali disposti a offrire collegamenti ipertestuali senza nofollow: sia per paura – motivata o meno – di subire eventuali penalizzazioni, sia per non favorire siti altrui se non dietro compenso.
I meccanismi di mercato hanno fatto sì che i portali degni di attenzione fossero invogliati a mettere a punto dei veri e propri listini prezzi per fornire link senza nofollow: dai giornali ai siti tematici, questa pratica si è molto diffusa.
Tuttavia anche i link con rel=”nofollow” sono importanti per una link building di valore. Servono infatti a dare una parvenza di naturalezza al proprio portafoglio backlink, per non dare l’impressione che essi siano acquisiti in modo non naturale.
Una percentuale ragionevole di link nofollow, in relazione al proprio settore e alle caratteristiche del proprio sito, permette di preservare il valore della strategia di link building nel suo complesso.
Come scegliere link di valore per la link building
Il posizionamento su Google per le parole chiave attinenti al proprio settore è già di suo un buon indicatore dell’autorevolezza di un sito. A propria volta, un sito ben posizionato riceve traffico e backlink da altri siti a tema, alimentando questo circolo vizioso.
In generale, più un sito è anziano più gode di un trust verificato, il che si traduce di uno storico di visite, parole chiave posizionate, backlink ottenuti consistenti a supporto dell’autorevolezza.
Tool come whoisdomain.com permettono di scoprire quanti anni ha un sito per trarre le proprie considerazioni.
Un sito di valore per intenderci:
- non accetta backlink da siti spam, pornografici, dediti al gioco d’azzardo
- non inserisce link in massa nelle directory per aumentare i propri backlink forzatamente
- non presenta contenuti spam
- si posiziona per parole chiave attinenti al proprio business
- ha un pubblico fidelizzato che lo segue
- ottengono backlink da siti diversi e con testi ancora diversificati
I link meglio performanti in generale sono quelli provenienti da siti attinenti al nostro e realmente visitati da un pubblico interessato ai suoi contenuti.
Un sito di qualità non presenta contenuti copiati da altri, sintomo di scarso impegno nella realizzazione di valore per il pubblico. Questi sono i portali più preziosi per il pubblico e più in grado di offrire benefici con la link building.
Realizzazione di contenuti ad hoc
Un articolo del blog esaustivo, un ebook frutto della propria esperienza professionale, un video “how to” che spiega come ottenere un dato risultato, sono buoni esempi di materiali in grado di attrarre l’attenzione del pubblico, e di conseguenza di generare backlink.
Un contenuto di qualità, esaustivo, originale, è tanto più appetibile per il pubblico tanto pochi sono i suoi equivalenti presenti sul mercato.
Un consulente SEO guida il web writer verso la realizzazione di contenuti su argomenti attinenti al proprio target professionale, ma non già ampiamente sviscerati.
Lo scopo è quello di conquistare visibilità in una nicchia non del tutto presidiata, in modo da soddisfare esigenze informative latenti nel pubblico e guadagnare autorevolezza (e backlink).
I contenuti di valore devono essere di qualità se possibile maggiore di quella dei concorrenti in circolazione. Tale qualità permette di proporre a propria risorsa come rilevante ai siti interessanti a linkare contenuti del genere, che possono essere invogliati a segnalarla al posto di altri materiali non più disponibili o non all’altezza.
Lo stesso discorso vale anche per contenuti visivi come video, che possono essere linkati da altri portali per portarli a conoscenza del proprio pubblico.
Essi hanno dalla loro la forza persuasiva delle immagini che contribuisce, oltre all’utilità del video stesso, a catturare l’attenzione e perciò a spingere altri a segnalarli.
Un professionista della SEO indica come mettere a punto una strategia di link building dall’apparenza naturale ripartita nel tempo, in modo che l’acquisizione dei backlink avvenga in modo plausibile data la notorietà del sito e il comportamento del pubblico.
Un buon modo di agire consiste nel realizzare contenuti che nel testo rendono plausibile l’inserimento di backlink all’interno delle prime righe del testo, rendendoli più visibili per i lettori e per i motori di ricerca.
Buona norma è anche rendere i link visibili tramite apposita formattazione, in modo che gli utenti siano invogliati a cliccarvi sopra per visitare la destinazione.
I contenuti di valore devono essere anche portati a conoscenza del pubblico tramite le piattaforme frequentate dal target di riferimento. I community manager si occupano quindi di segnalare gli articoli in grado di portare traffico nelle community social più frequentate, e di stimolare engagement per incoraggiare le visite. A una maggiore visibilità possono corrispondere maggiori link in entrata.
Gli articoli possono essere inoltre raccolti in newsletter per essere portati a conoscenza del pubblico iscritto, per evitare che vengano ignorati e aumentare il traffico verso ciascuno di essi.
Scelta delle parole chiave per i guest post
Non tutti i siti accetteranno di pubblicare un guest post con un link dalla chiave secca (come “corso di inglese online”).
Le chiavi secche sono in genere composte da un paio di parole e indicano un argomento abbastanza ampio. Sono ovviamente le più ambite ma anche le più concorrenziali, siccome attraggono un pubblico molto vasto.
Un consulente SEO consiglia l’utilizzo di anchor text attinenti al proprio settore, ma non palesemente troppo commerciali, in modo da salvaguardare l’apparenza di una link building naturale. Per questo individua le parole chiave di coda lunga, più specifiche e meno ricercate, ma anche più naturali.
Chiavi diversificate come:
- sito di lingue online
- come imparare l’inglese da casa
- corsi per imparare l‘inglese online
sono più naturali di un ripetersi meccanico di link sempre con chiave
- corso inglese online
I link non sono la risposta magica a tutti i mali
Nell’ambiente della SEO la link building riveste una grande importanza. Anche troppo.
Si tende infatti a pensare che l’ottenimento dei backlink sia una chiave in grado di risolvere qualsiasi problema di posizionamento, e che chi riesca a ottenere tanti link possa automaticamente posizionarsi meglio di chi ne ha pochi.
La situazione è più sfumata di così.
Come abbiamo visto non tutti i link sono uguali, perciò non è corretto fare semplicemente delle comparazioni aritmetiche basate sulla quantità.
Il ranking di un sito è dato da molteplici considerazioni su differenti aspetti quali:
- performance di navigazione e tempi di caricamento
- qualità dei contenuti rispetto all’intento di ricerca
- quantità e qualità dei backlink
In questo calderone tutti i fattori possono avere un peso diverso, a seconda del settore e del momento storico.
Un bravo professionista SEO si occupa di fare crescere un progetto sotto tutti i punti di vista in modo che sia inattaccabile dalle penalizzazioni e dal cambio delle valutazioni degli algoritmi. La link building diventa quindi uno dei tasselli per risolvere il puzzle, non l’elemento magico volto a soppiantare tutti gli altri.
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